Sono arrivate le facciate che si modificano con la temperatura: una nuova branca della tecnologia ( nanotecnologia) utilizza particolari materiali sensibili alla temperatura che possono trovare un impiego versatile in architettura. Un esempio, in tal senso, è l’Homeostatic Facade System, un doppio strato in vetro per facciate di grandi edifici, capace di aprirsi e richiudersi a seconda della temperatura esterna dell’edificio. In questo modo la facciata prende nuova vita e si trasforma con lo schermo solare dinamico
In particolare l’ Homeostatic Facade System nasce da una nanotecnologia che consiste nell’autoregolazione degli elementi costituenti la facciata stessa soggetti a variazione in relazione alla luce solare ed alla temperatura. All’ interno della cavità del doppio vetro viene installato un nastro, realizzato con elastomeri dielettrici e simile alla gomma, avvolto intorno ad un nucleo in polimero flessibile, materiali polarizzabili applicando una sorgente elettrica, senza ridurre in maniera sensibile il contributo energetico complessivo della facciata.Entrambi i lati del materiale dielettrico sono rivestiti con elettrodi d’argento per riflettere la luce e distribuire la carica elettrica attraverso il materiale provocandone la deformazione.
Le deformazioni che si hanno durante la giornata sono molte cambiando spesso le condizioni ambientali: quando la luce del sole riscalda l’edificio le superfici del nastro si espandono per creare ombra all’interno mentre quando le temperature scendono, esse si contraggono per consentire l’ingresso di più luce. Questo sistema consente di regolare le necessità interne alle condizioni dell’ambiente esterno direttamente dalla facciata limitando la perdita di calore e risparmiando energia.
Questo fenomeno naturale di autoregolazione è conosciuto come omeostasi, un processo che permette di coniugare perfettamente l’esigenza di progettare edifici moderni trasparenti ovverosia di involucri in cui il vetro è il protagonista.