PREMIO DI ARCHITETTURA 2013 FONDAZIONE RENZO PIANO

Il premio di architettura Renzo Piano per l’anno 2013 ha trovato la sua conclusione designando i progetti finalisti ed quello vincitore di nuovi progettisti che dovranno trovare con la loro creatività il loro spazio nell’ambito della progettazione architettonica.

Uno  dei progetti finalisti è la soluzione proposta da un ingegnere, Pierluigi Bonomo con la colloborazione dell’Ingegnere Iole Donsante, relativamente ad un fabbricato esistente, colpito dal terremoto del 2009, sul quale si è  sperimentato la possibilità di coniugare il rispetto della matrice originaria con la nuova identità progettuale definita da nuove funzioni e obiettivi. L’edificio si trova ad Aquila, è stato progettato nel 2011 ed ultimato nel marzo 2013 per un committente privato, e ha una destinazione residenziale.

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Il progetto si è sviluppato  preservando le tracce degli assetti murari originali costituendo la cinta contenitrice del nuovo involucro architettonico. Il risultato è un organismo scatolare in legno collocato nel vuoto della scatola storica che segna, da un punto di vista linguistico e tecnologico, l’immagine moderna dell’edificio.

foto4Il passaggio tra una materia consistente e pesante ad una leggera e di basso impatto ambientale  risulta evidente e mentre individua un orizzonte migliore di quello precedente ribadisce anche l’unione tra passato e futuro. L’elevata qualità costruttiva dell’involucro consente un bilancio di CO2 quasi nullo, secondo il modello europeo  Nearly-Zero Energy Building che consente all’edificio di essere il primo nella Regione in certificazione Casaclima Gold.

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La pianta è semplice e distribuisce gli spazi osservando le esigenze dei futuri proprietari. Le soluzioni tecniche per i componenti di tamponamento rispettano le innovative esigenze di risparmio energetico ridotto e di immissione nell’atmosfera di gas nocivi con valori di impatto ambientale sorprendenti. L’esposizione dei locali rispettano le norme per ottenere il miglior risultato dell’utilizzo del calore naturale riducendo i costi per il consumo energetico. La perfetta integrazione del sistema passivo con quello attivo riduce la richiesta di un fabbisogno energetico di 7Kw/mq per anno. La facciata fotovoltaica, esposta a sud, si contrappone visivamente ai materiali naturali utilizzati per la costruzione dell’edificio.

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